All’interno della scultura contemporanea italiana, contrassegnata da un panorama espressivo fortemente ridimensionato rispetto alla ricchezza ed alla qualità propositiva degli ultimi decenni del XX secolo, si riconosce la presenza di Christian Costa, artefice attento di un percorso plastico-progettuale dedicato all’iconografia del pianeta terra.
L’artista si pone in relazione con lo sviluppo linguistico e con i processi espressivo-tematici della cultura plastica attuale, contrassegnata da sistemi analitico-formali, ed in contatto con i valori di una manifesta progettualità concettuale; possiamo aggiungere che Costa sia andato a specificare con l’originalità del suo lavoro un processo espressivo che include per un verso la stabilità iconografica della forma simbolica mentre per un altro innova ogni singolo passaggio con puntuali soluzioni cromatiche, tecniche e di comunicazione .
Di fatto il carattere analitico e sistematico di Costa appare funzionale ad un procedere per tappe di ricerca e sopratutto di approfondimento di un messaggio artistico, suggeritore sia di valori estetici, il colore-forma, che problematici, la scrittura-forma.
Ogni singolo manufatto espressivo, diversamente caratterizzato tra il dato di supporto ligneo e quello metallico, qualifica la propria superficie monocromatica attraverso il gesto della scrittura quale fonte originaria della comunicazione del pensiero; la sfera, quale perfetta figura geometrica, razionale nel suo fluire nello spazio, ma anche volume che si impone con attraente forza, non sfugge, lungo la sua elegante superficie, all’indelebile ferita del degrado ambientale, riscattata attraverso la trascrizione della testimonianza letteraria, della citazione poetica. Il dato della scrittura manuale, inteso quale valore che si pone alle origini della comunicazione rispetto al sistema globale avanzato, apporta un significativo contributo estetico-concettuale al progetto espressivo di Christian Costa, oggi raccolto in questa edizione con valore di ampio insieme.
L’obiettivo di questa esposizione ruota, in base a questa lettura introduttiva, sull’istallazione coordinata in un unico spazio di un ciclo recente di opere e della loro relazione con l’avvolgente tessitura ambientale della scrittura-racconto; Costa ha concepito un evento visivo-letterario in cui la fruizione viene catapultata non solo nella percezione dell’opera d’arte, ma direttamente all’interno di un sistema planetario in cui la comunicazione scritta acquisisce un ruolo attivo e paritetico con quello della forma sferica, affermandosi nello spazio circolare circostante.
Vedremo il pianeta terra non più come una realtà solitaria nel silenzio freddo del sistema, ma essa stessa sistema sviluppato, moltiplicato per riflesso, seguendo una forma di colonizzazione, per replicazione fino a proiettare, simile ad un eco, i contenuti migliori del pensiero umano verso l’infinito. Entrando all’interno dell’istallazione si diventerà partecipi non solo del singolo racconto volumetrico, ma di una realtà che, grazie al coinvolgimento intero dell’ambiente, si dimostra assai più complessa e coinvolgente; l’habitat artistico ridisegnato da Costa nello spazio della galleria arricchirà di contenuti riflessivi ed esperienziali il ruolo stesso del visitatore portandolo verso un’esperienza attiva, coinvolgendolo all’interno di relazioni diverse, policrome, polimateriche, interdisciplinari.